La forza delle nostre ragioni ha riaperto il
confronto, creando un primo piccolo spiraglio che però, allo stato attuale, non
è sufficiente per ottenere il nostro consenso: questo il giudizio espresso da
Rete Imprese Italia a margine dell’incontro di oggi con il Ministro delle
politiche sociali e del lavoro Elsa Fornero.
Alle attuali condizioni non possiamo firmare, ma
auspichiamo che l’illustrazione delle nostre posizioni - fatta con estrema
chiarezza - venga valutata come merita dal Ministro, e porti il Governo a
proporre modifiche utili a un’evoluzione positiva delle questioni in campo, come
del resto sta facendo nei confronti degli altri interlocutori di questo
negoziato.
Il Governo non può
sottovalutare il peso dei costi che si stanno abbattendo in continuazione sulle
imprese del terziario, del commercio, dell'artigianato e sull'impresa diffusa.
Nei nostri settori, infatti, si profila un pesante aggravio del costo del lavoro
pari a circa 1,2 miliardi aggiuntivi l’anno solo per i nuovi ammortizzatori
sociali, costo che si somma a quelli già caricati sui titolari delle imprese
artigiane e del commercio a causa dell'aumento dei contributi previdenziali per
2,7 miliardi.
Non si può fare
cassa solo con le imprese dei settori che garantiscono occupazione e crescita
malgrado le forti difficoltà che attraversano. In caso contrario si otterrà un
risultato opposto a quello che il Ministro Fornero indica come obiettivo comune,
vale a dire la riduzione strutturale della disoccupazione.
Auspichiamo che il Ministro comprenda la
situazione e valorizzi il contributo di merito che con spirito costruttivo Rete
Imprese Italia ha avanzato e che sarà illustrato in un documento che verrà
inviato al più presto all’attenzione dell’Esecutivo.
Siamo sicuri che il Ministro Fornero condivida con
noi l’assunto che non si può fare sviluppo con l’aumento del costo del lavoro
per le imprese. Non è quello che si aspettano i mercati, né quello che ci chiede
l’Europa.
Roma, 14 marzo
2012
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