Benvenuti nel nostro blog, siamo impegnati al fianco delle imprese per affrontare le tante problematiche insieme.

lunedì 21 gennaio 2013

Accordo Bureau Veritas e Confartigianato per la certificazione del patentino Frigorista




E’ stato siglato un importante accordo tra Confartigianato Imprese Brindisi ,  Bureau Veritas Organismo di Certificazione e Pro-Management Organismo di Valutazione accreditato per Brindisi e Lecce utile alla certificazione del personale in ambito gas fluorurati.
Il Direttore  di Confartigianato Antonio Solidoro  è lieto di annunciare la convenzione siglata con l’Ente di Certificazione Bureau Veritas  a vantaggio di tutti gli associati.
La convenzione disciplina la certificazione delle figure professionali che operano nei settori dell’installazione e manutenzione delle apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore contenenti gas fluorurati a effetto serra, come previsto dal DPR. 43/2012.
Bureau Veritas è accreditato da ACCREDIA ed approvato dal Ministero dell'Ambiente per le verifiche di certificazione  del personale addetto al trattamento dei Gas Fluorurati ai sensi dei REG. CE 303/2008, 304/2008, 305/2008, 306/2008 e del D.P.R. n.43 del 27 Gennaio 2012 e conta un network crescente di centri d’esame sul tutto il territorio nazionale.
Obiettivo comune di Bureau Veritas e Confartigianato  è quello di permettere agli operatori di conseguire la certificazione usufruendo di strutture diffuse anche sul territorio della provincia di Brindisi.
Grazie a questo accordo, gli associati a Confartigianato  potranno sostenere gli esami per ottenere la certificazione presso gli organismi di valutazione qualificati da Bureau Veritas utile all’ottenimento del Patentino Frigorista.
Pertanto tutti gli interessati possono contattare la segreteria organizzativa in sede al numero 0831518749 chiedendo della Dott.ssa Silvia Montinari  o recarsi presso   la sede provinciale in Brindisi alla Via Dalmazia 21/c  per avere maggiori informazioni o procedere alle  iscrizioni

venerdì 18 gennaio 2013

IL RINVIO DELLA PRIMA RATA DELLA TARES SPOSTA IL PROBLEMA MA NON LO RISOLVE

 
Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della Tares appare come un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo.
E’ il giudizio espresso da Rete Imprese Italia sull’emendamento votato dal Senato che fa slittare a luglio il pagamento della prima rata della nuova tassa sui rifiuti mantenendone però l’entrata in vigore da gennaio.
Secondo Rete Imprese Italia la decisione del Senato ha poco senso e suona quasi come una beffa per i contribuenti che, tra i numerosi balzelli, dovranno comunque affrontare anche questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia. E tutto fa pensare che si tratterà di una stangata visto che il Governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014, equivalenti a un incremento di 16 euro per abitante. Aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all’Area euro.
Roma, 17 gennaio 2013

giovedì 17 gennaio 2013

INTERVENTI A FAVORE DELLE PMI NEL SETTORE DEL COMMERCIO






In un particolare periodo come questo è bene dare massima diffusione di interventi che vanno nella direzione delle PMI in questo caso del settore commercio. Pertanto, vogliamo riassumere le indicazioni di massima contenute nel bando e in seguito riportate a favore di tutti i commercianti che possano esserne interessati.
Specifichiamo che sono ammesse a beneficiare delle agevolazioni, le Piccole e Medie imprese (ditte individuali e società), che esercitano l’attività commerciale al dettaglio, nel territorio della Regione Puglia, nelle forme sotto riportate:
a)esercizi di vicinato, come classificati dall’art. 5 comma 3 lett. a) della L.R. 11/03;
b) pubblici esercizi, che svolgono attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande,
autorizzati ai sensi della Legge 287/1991;
c) titolari di autorizzazione per punti vendita esclusivi di giornali e riviste, rilasciata ai sensi della
L. 416/81 e D. L.vo 170/2001;
d) le Associazioni temporanee di impresa e i consorzi, devono essere costituiti tra imprese che
esercitano l’attività commerciale al dettaglio nelle forme di cui ai precedenti punti a), b), c), e
tra commercianti su aree pubbliche, operanti nei mercati ed in possesso di autorizzazione su
posteggio, di cui all'articolo 5 della LR. 18/2001.
Sono ammissibili le spese relative al solo acquisto, diretto da parte dell’azienda, nella misura in cui queste ultime siano strettamente attinenti, funzionali e dimensionate, alle effettive finalità dell’iniziativa oggetto della domanda di agevolazioni.
Si specifica che  le relative  proposte ammesse al contributo sono:
·       Ammodernamento:  il programma che sia volto ad apportare innovazioni nell’impresa, con l’obiettivo di conseguire un aumento dei volumi di vendita e/o un miglioramento delle condizioni ecologiche, ivi compreso il trasferimento volontario della sede;
·       Ampliamento: il programma che sia volto ad accrescere la potenzialità  di un’unità locale esistente, attraverso l’ incremento significativo della superficie di vendita dell’unità  locale, non inferiore al 20%, di quella preesistente;
·       Ristrutturazione:  il programma che sia volto alla modifica della formula distributiva e/o delle
Merceologie, trattate nell’unità  locale esistente.
I soggetti beneficiari delle agevolazioni, sono obbligati ad apportare un contributo finanziario pari
almeno al 25% dei costi ammissibili, attraverso risorse proprie, ovvero mediante finanziamento
esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico.
L’aiuto è  concesso nella forma di contributo a fondo perduto, nella seguente misura:
- nel limite massimo di Euro 25.000,00, pari al 70% sulle spese ammesse, per i programmi di
investimento presentati da PMI del commercio;
- nel limite massimo di Euro 50.000,00, pari al 70% sulle spese ammesse, per i programmi di
investimento presentati da associazioni temporanee di impresa o da consorzi;
Le spese complessive di ogni programma di investimenti non potranno essere inferiori a Euro
15.000,00. Detto limite deve sussistere anche nella fase di rendicontazione finale nel caso intervengano tagli di spese considerate non ammissibili.
L’elenco delle domande, sarà redatto in ordine temporale  di arrivo.
La graduatoria dei progetti ammissibili sarà approvata con atto del Dirigente del Servizio Attività Economiche e Consumatori e  gli elenchi dei progetti accettati sarò pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.
Le domande dovranno essere inviate dalle ore 12.00 del 4 marzo 2013 alle ore 12.00 del 4 aprile 2013. Tutti gli interessati possono fare riferimento ai nostri uffici di zona  o nella sede Provinciale di Confartigianato a Brindisi telefono 0831518749 previo appuntamento telefonico.

lunedì 7 gennaio 2013

Tempi medi si allungano a 193 giorni, in 6 mesi 54 giorni in più Per le imprese un extra costo da 2,5 miliardi Dal 1° gennaio in vigore legge contro i ‘cattivi pagatori



La Pubblica amministrazione è sempre più lenta a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: nel 2012 il tempo medio è salito a 193 giorni.
Lo rileva un rapporto di Confartigianato dal quale emerge che  tra maggio e novembre 2012 il ritardo con cui gli Enti pubblici (Amministrazione centrale, Regioni e Province) saldano le fatture alle imprese è aumentato di 54 giorni.
Per arginare il malcostume dei ‘cattivi pagatori’, dal primo gennaio sono entrate in vigore le norme che fissano a 30 giorni il termine ordinario per regolare i pagamenti nelle transazioni commerciali tra Enti pubblici e aziende private e tra imprese private.
Una legge tanto più necessaria, secondo Confartigianato, visto che alle imprese il ritardo con cui la Pa salda i propri debiti rispetto ai 30 giorni stabiliti dalla nuova legge costa 2,5 miliardi di maggiori oneri finanziari.
Il rapporto di Confartigianato rivela che la Pubblica Amministrazione ha accumulato debiti commerciali per 79 miliardi nei confronti dei fornitori di beni e servizi. Di questi, 35,6 miliardi si riferiscono a debiti verso fornitori del Servizio Sanitario Nazionale, che comprende Asl, Aziende Ospedaliere, Aziende Ospedaliere Universitarie e Irccs.
A farsi attendere sono soprattutto le Asl che hanno tempi medi di pagamento di 269 giorni che però arrivano a picchi di 793 giorni in Calabria, 755 giorni in Molise, 661 giorni in Campania, 398 giorni nel Lazio, 349 giorni in Puglia, 308 giorni in Sardegna. Nel complesso i tempi medi di pagamento delle Asl della Mezzogiorno sono di 425 giorni, più che doppi (+120%) rispetto ai 193 giorni medi delle Asl del Centro-Nord.
Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza che nel 2011 la Pubblica Amministrazione ha acquistato beni, servizi e investimenti fissi per 167,9 miliardi, pari al 10,6% del PIL. Più dei tre quarti (78,3%) degli acquisti della Pa per un valore di 131,5 miliardi, è determinato dalle Amministrazioni Locali, seguono le Amministrazioni Centrali con acquisti per 34 miliardi (20,3% del totale della Pa) e gli Enti previdenziali con 2,4 miliardi (1,4%).
A livello regionale, dei 146,3 miliardi di euro di spesa, 98,1 miliardi sono assorbiti dal Centro-Nord (67,0%) e 48,3 miliardi dal Mezzogiorno (33,0%).
Tra il 2001 e il 2011 gli acquisti della P.A. sono saliti del 34,9%, con una incidenza sul PIL che passa dal 9,9% al 10,6%, con un incremento di 0,7 punti del PIL. A seguito delle recenti manovre di correzione dei conti pubblici si inverte la tendenza rilevata negli ultimi dieci anni e nei prossimi anni si prevede una riduzione sensibile del peso sul PIL della spesa per acquisti della Pa che passa dal 10,9% del 2010 al 9,5% nel 2015.
“La nuova legge sui tempi di pagamento – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – è un passo avanti per ristabilire etica e correttezza nei rapporti economici tra imprese e Pubblica Amministrazione, tra imprese committenti e imprese subfornitrici. Quello dei ritardi di pagamento è uno dei problemi più gravi che stanno all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito scarsissimo, porta anche alla chiusura molte aziende”.

Roma, 7 gennaio 2013



mercoledì 2 gennaio 2013

Via libera alla legge che riconosce qualificazione restauratori Soddisfazione di Confartigianato Restauro


La Commissione Beni Culturali della Camera ha dato oggi il via libera definitivo al disegno di legge che stabilisce i requisiti professionali per ottenere la qualifica di restauratore. Oltre alla formazione universitaria, viene riconosciuto il lavoro svolto anche dopo il 2004. Inoltre è prevista la possibilità di far valere le prestazioni di lavoro iniziate alla data di entrata in vigore della nuova legge e portate a compimento entro il 2014 con il riconoscimento del lavoro portato a buon fine delle Sovrintendenze appaltanti.
        Soddisfazione viene espressa da Confartigianato Restauro che da anni si batte per il riconoscimento del percorso professionale svolto dagli operatori ai fini della qualificazione di restauratori. “Finalmente – sottolinea in una nota Confartigianato Restauro – viene riconosciuta la competenza e il saper fare di 13.000 restauratori artigiani, eredi della secolare tradizione italiana”.
        Confartigianato Restauro sottolinea la sensibilità e l’impegno dei relatori al Disegno di legge, i senatori Franco Asciutti (Pdl) e Andrea Marcucci (Pd), che hanno recepito le sollecitazioni di Confartigianato “per modificare criteri troppo rigidi che rischiavano di spazzare via un’intera generazione di professionisti senza di fatto garantire la nascita di nuove professionalità. Criteri che non riconoscevano appieno né le competenze acquisite sul campo, né quelle formative”.
Roma, 18 dicembre 2012