Benvenuti nel nostro blog, siamo impegnati al fianco delle imprese per affrontare le tante problematiche insieme.

venerdì 20 dicembre 2013

“La manovra non soddisfa le nostre attese di uno sforzo per rilanciare lo sviluppo e rimettere in moto investimenti e consumi”


“Nonostante apprezzabili interventi per le piccole imprese, questa manovra non soddisfa le nostre attese di uno sforzo coraggioso e convinto per rilanciare lo sviluppo e rimettere in moto investimenti e consumi. L’Italia ha bisogno di un cambio di passo molto più deciso, di interventi quantitativamente molto più rilevanti e di immediata efficacia”. E’ quanto si legge in un comunicato di Rete Imprese Italia. 
“Abbiamo apprezzato il fatto che la manovra abbia recepito alcune istanze provenienti dalle imprese – continua la nota – ma complessivamente ci sembra che il testo della Legge di Stabilità contenga anche una lunga fila di interventi perlopiù destinati a rimanere, per ora, sulla carta”.
“Tra i provvedimenti che vengono incontro al mondo produttivo – spiega il comunicato – rientrano la proroga delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica, il ripristino del credito d’imposta sulle accise per l’autotrasporto e la riforma dell’Albo nazionale dell’autotrasporto, la riduzione delle tariffe Inail, l'attenzione ai Confidi, la sanatoria per le sanzioni e gli interessi connessi a errori effettuati nel versamento della seconda rata Imu del 2013”.
Ben più consistente è l’elenco dei provvedimenti che lascia Rete Imprese Italia insoddisfatta. “La pressione fiscale rimane insopportabile e non emerge alcuna inversione di tendenza – sottolinea la nota – nemmeno con il cosiddetto fondo taglia-tasse”. Su questo strumento “grava l’incertezza – aggiunge il comunicato - riguardo all’effettivo ammontare di risorse disponibili per diminuire la tassazione delle imprese, alle quali potrebbero affluire soltanto poche briciole”. Nel mirino di Rete Imprese Italia finiscono anche “la confusione sulla tassazione locale, la sperequazione tra prestazioni e contributi Inail e Inps, la soluzione prevista per patrimonializzare i Confidi".
Roma, 20 dicembre 2013

giovedì 19 dicembre 2013

Lettera aperta del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti al Presidente del Consiglio Enrico Letta

Caro Presidente del Consiglio,
        nella stagione della protesta legittima e comprensibile che si manifesta in molteplici espressioni, capaci di occupare la scena e catturare l’attenzione dei media, sento il dovere di far sentire la nostra voce che, pur avendo un timbro propositivo, è spesso inascoltata, nonostante rappresenti una platea ben più vasta di quella dei movimentisti dell’ultima ora.
         Nel nostro Paese si passa con eccessiva disinvoltura dallo scandalo dei “forchettoni“ (penso alla vergognosa greppia dei rimborsi regionali) al fenomeno dei “forconi” portatori di istanze in parte condivisibili e di sentimenti diffusi di indignazione.
        Nel contempo, i soggetti che ogni giorno provano a elaborare un progetto per il Paese e per le sue imprese si vedono penalizzati e persino umiliati da una politica disattenta e spesso sorda, con il risultato che diventiamo anche noi bersaglio di una lamentazione crescente e rischiamo di perdere la nostra credibilità.
        Ne deriva un senso di frustrazione accentuato dal rito dei riconoscimenti verbali al ruolo delle PMI, ai quali non corrispondono provvedimenti concreti ed efficaci di Governo e Parlamento: per dirla in soldoni, Presidente, a volte abbiamo l’impressione che di noi si parli bene, ma ci si occupi di altri. 
        Le norme “taglia” tariffe per l’assicurazione auto offrono lo spunto per una riflessione concreta. Sono in molti a ritenere, in queste ore, che finalmente il Governo ha avuto il coraggio di rompere il monopolio delle grandi imprese assicurative che, con il loro comportamento poco trasparente, vessano gli automobilisti a suon di tariffe ingiustificate e molto più salate di quelle europee.  Addentrandoci  invece nel provvedimento, si scopre che le norme limitano la libertà di scegliersi il proprio riparatore di fiducia e di fatto consegnano migliaia di artigiani nelle mani di quello stesso monopolista, il quale avrà la forza di dettare, a suo tornaconto,  le condizioni. 
         L’elenco di questa dicotomia tra il dire  e il fare è  purtroppo assai nutrito. Ricordiamo i reiterati annunci sulla riduzione del prezzo dell’energia per le famiglie  e per le imprese, per poi accorgerci che il sistema premia la solita industria decotta che lucra il sussidio di una esenzione di imposta caricata, invece, sulle famiglie e sulle piccole imprese. Per tacere del rilancio delle PMI e la contemporanea approvazione di norme che finanziano i grandi progetti industriali e dell’accesso al credito contraddetto, nella realtà, da provvedimenti che favoriscono e garantiscono le banche. 
        Vogliamo continuare, signor Presidente?
        Predicate che è ora di tornare a difendere la qualità delle nostre produzioni nazionali, ma omettete di adottatore il principio, conosciuto anche dai cinesi, diretto a garantire il consumatore attraverso la tracciabilità obbligatoria dei prodotti.
        Non ci siamo mai tirati indietro nel fare proposte e se ora ho deciso di scriverLe è per garantire che non smetteremo di lottare per lo sviluppo e la crescita delle imprese artigiane e delle Pmi del nostro Paese, ma anche che il “resistere, resistere, resistere” pronunciato in altri tempi e contesti, ha un limite: o meglio ha il limite della pazienza degli uomini. 

Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato

lunedì 16 dicembre 2013

I Carrozzieri di Confartigianato proclamano la mobilitazione della categoria contro l’obbligo del risarcimento ‘in forma specifica’: “Altro che calo delle tariffe, penalizza imprese e automobilisti”

“Non accettiamo di essere messi fuori mercato in nome di una presunta riduzione delle tariffe Rc auto e di una finta liberalizzazione”.
E’ quanto sostengono i Carrozzieri di Confartigianato, che sabato 14 dicembre, al termine del Consiglio Direttivo della categoria, convocato d’urgenza al Roma, hanno proclamato la mobilitazione delle imprese e hanno deciso di anticipare la manifestazione già indetta per il 29 gennaio nella Capitale.
I Carrozzieri di Confartigianato - che rappresentano 14.000 carrozzerie delle 17.000 operanti sul mercato - contestano la misura, contenuta nel ‘pacchetto’ di norme sulla riforma dell’RC auto varata ieri dal Governo, che renderebbe nei fatti obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti, che non operano in convenzione con le assicurazioni, e si impedisce ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia”.
“Questa norma – sottolinea l’Associazione dei Carrozzieri di Confartigianato - è l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché, nei fatti, si indirizza tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, alle quali le Assicurazioni impongono condizioni contrattuali-capestro che le costringe a lavorare sotto costo, mettendo così a rischio anche la qualità della riparazione”.
“E’ singolare – sottolineano - che proprio nelle misure indicate dal Governo per abbassare i costi a carico delle Pmi, si nasconda un meccanismo che mette fuori mercato migliaia di piccole imprese. Con il provvedimento sulla riforma della Rc Auto si va in direzione opposta rispetto alla libera concorrenza nel settore e senza che ciò permetta di realizzare il tanto auspicato calo delle tariffe RC auto”.
“Liberalizzare – aggiungono i Carrozzieri di Confartigianato - significa ampliare l’offerta, mentre il provvedimento varato dal Governo metterebbe fuori gioco molte migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato. Inoltre, la norma crea un grave e palese conflitto di interesse in cui ricadono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione”.
Roma, 16 dicembre 2013

venerdì 13 dicembre 2013

I Carrozzieri contro l’obbligo del risarcimento ‘in forma specifica’: si rischia la ‘rottamazione’ per decreto

“Il Governo sembra voler andare in direzione opposta rispetto alla libera concorrenza nel settore RC auto, e senza che ciò permetta di realizzare il tanto auspicato calo delle tariffe RC auto”.
Così le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani - che rappresentano 14.000 carrozzerie delle 17.000 operanti sul mercato nazionale - commentano le anticipazioni di stampa sul provvedimento riguardante la riforma Rc auto che domani sarà all’esame del Consiglio dei Ministri.
Il Governo si appresta a varare un Decreto Legge che renderebbe nei fatti obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime.
“Questa ipotesi – sottolineano le Associazioni dei Carrozzieri - è l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché, nei fatti, si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, alle quali le Assicurazioni impongono condizioni contrattuali-capestro che le costringe a lavorare sotto costo, mettendo così a rischio anche la qualità della riparazione. Inoltre si impedirebbe ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia”.
“Liberalizzare – aggiungono i Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani - significa ampliare l’offerta, mentre il provvedimento all’esame del Governo metterebbe fuori gioco molte migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato. Inoltre, la norma proposta si muove in un grave e palese conflitto di interesse in cui ricadono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione. Infatti, si permetterebbe a chi deve risarcire il danno, quindi a chi paga la riparazione, di decidere dove, come e quanto pagare. In quale economia liberista chi compra un servizio decide il prezzo e le modalità di vendita?”
Le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani, che hanno proclamato la mobilitazione della categoria e annunciano una manifestazione a Roma il 29 gennaio, sollecitano l’eliminazione dell’obbligo di risarcimento in forma specifica dal pacchetto di norme sulla riforma dell’RC auto all’esame del Consiglio dei Ministri di domani.
“Le carrozzerie indipendenti – concludono - non possono essere rottamate per decreto in nome di una presunta riduzione delle tariffe Rc auto e di una finta liberalizzazione”.
Roma, 12 dicembre 2013

APPALTI PUBBLICI Il Governo sospende Dpr che esclude imprese qualificate da lavori specialistici Soddisfazione di Confartigianato: “Il Ministro Lupi ha recepito le nostre sollecitazioni”

Confartigianato esprime soddisfazione per l’intervento del Governo che ha recepito le gravi preoccupazioni delle imprese artigiane e delle Pmi in merito al Dpr del 30 ottobre 2013 in virtù del quale, negli appalti pubblici, i lavori specialistici possono essere eseguiti dai general contractor privi delle qualificazioni previste dalla legge.
Oggi, nel corso di un incontro al Ministero delle Infrastrutture tra i rappresentanti delle categorie e il Ministro Maurizio Lupi, il responsabile del Dicastero ha annunciato che il Governo ha presentato un emendamento che sospende l’efficacia del Dpr 30 ottobre 2013 e ristabilisce la norma del Codice appalti che obbliga i general contractor a affidare i lavori specialistici alle imprese qualificate.
“Apprezziamo l’impegno del Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – che ha accolto le nostre sollecitazioni e ha compreso i gravi effetti che l’entrata in vigore del Dpr avrebbero provocato a migliaia di artigiani e piccole imprese”.
Al provvedimento che sospende l’entrata in vigore del Dpr farà seguito l’avvio di un confronto tecnico per arrivare ad una revisione normativa della materia.
Roma, 12 dicembre 2013

lunedì 9 dicembre 2013

Settore Costruzioni: incentivi fiscali per ristrutturazioni unica luce per settore ancora in crisi

Un 2013 ancora a tinte fosche per le costruzioni: tra settembre 2012 e settembre 2013, l’occupazione nel settore è diminuita del 7,1%, con una perdita di 123.000 occupati. Un calo che, sommandosi a quelli registrati dal terzo trimestre 2008, porta ad una diminuzione complessiva di 400.000 occupati nelle costruzioni, pari al -20%.
Saldo negativo anche per le imprese artigiane dell’edilizia che, da settembre 2012 a settembre 2013, sono calate del 4,3%. A rischiarare l’orizzonte del settore arrivano però le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni.
 A rilevare l’impatto della crisi sull’edilizia e ad indicare le possibili strade per attenuare le difficoltà di imprese e lavoratori è un rapporto di Confartigianato presentato in occasione dell’Assemblea di Confartigianato Costruzioni, guidata dal Presidente Arnaldo Redaelli.
Dalla rilevazione emerge un quadro con molte ombre, costellato da segni negativi: nel 2012 il valore aggiunto del settore è diminuito del 5,8% rispetto al 2011. Ma il calo aumenta vistosamente se si estende la rilevazione al periodo pre-crisi: dal 2007 al 2012, infatti, la perdita di valore aggiunto delle costruzioni tocca il 22,2%, il calo maggiore tra i settori economici che hanno perso in media il 6,6% del valore aggiunto.
In calo anche i finanziamenti alle imprese di costruzione: tra giugno 2012 e settembre 2013 la flessione è stata del 2,8%. Credito più scarso, quindi, ma anche costoso, poiché i tassi di interesse pagati dagli imprenditori del settore si attestano al 7,48%, vale a dire 1 punto in più rispetto alla media di quelli applicati al totale delle imprese.
Contemporaneamente continua la flessione dello stock di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni: da agosto a ottobre è diminuito dell’1%, mentre nell’area euro è in crescita dello 0,9%. E anche per le famiglie il tasso d’interesse applicato sui mutui per comprare casa è maggiore di 54 punti base rispetto alla media dell’Eurozona: 3,31% a fronte del 2,77%.
Tutto ciò influisce sulle compravendite immobiliari che a settembre 2013 registrano un calo del 6,6% rispetto all’anno precedente, il settimo calo consecutivo dal primo trimestre 2009.
La diminuzione delle compravendite si traduce in un consistente stock di case invendute, pari, nel 2012, al 64,4%.
Tra tanti segnali negativi, per le costruzioni qualche luce può accendersi grazie agli incentivi per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici.
Il rapporto di Confartigianato rivela infatti che, a ottobre 2013, sono 2.316.000 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione nella propria abitazione, e grazie alle misure introdotte dal Governo, il loro numero è aumentato del 37,4% (+ 631.000) rispetto a ottobre dello scorso anno.
 “Una boccata d'ossigeno – sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Costruzioni  - per il comparto maggiormente colpito dalla crisi. Proprio a fronte di questa situazione, è più che mai necessario rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.
Roma, 9 dicembre 2013 

mercoledì 4 dicembre 2013

Confartigianato Trasporti revoca il fermo dell’autotrasporto merci


Confartigianato Trasporti, d'intesa con Unatras a cui aderisce, ha revocato il fermo del trasporto merci programmato dal  9 al 13 dicembre.
 “Siamo consapevoli – sottolinea il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani - della drammatica situazione economica del Paese, ma siamo anche coscienti delle difficoltà del nostro settore che continua a perdere posizioni sia in ambito nazionale sia comunitario ed internazionale. Abbiamo mostrato forte senso di responsabilità nei confronti dei trasportatori, del Governo  e di quelle forze sociali che manifestano di perseguire interessi non chiaramente riconducibili a quelli dell'autotrasporto conto terzi”.
“Nel protocollo d'intesa che abbiamo siglato con il Governo, nelle persone del  Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e del Sottosegretario Rocco Girlanda – spiega il Presidente di Confartigianato Trasporti - ci sono importanti aspetti economici per la categoria del valore di 330 milioni di euro, la conferma del rimborso delle accise, e aspetti riguardanti il confronto tecnico già avviato con un calendario di incontri sui controlli  del cabotaggio, le modalità di pagamento delle fatture, il protocollo neve e il calendario dei divieti di circolazione”.
Il Presidente Genedani, inoltre, sottolinea l’importanza della riforma dell'Albo nazionale dell’autotrasporto perchè la sua gestione, dopo decenni, viene ricondotta nell'ambito delle competenze dello Stato con l'assunzione di responsabilità delle Associazioni dei vettori in esso rappresentate. In questo modo, la riforma avrà molti effetti sull’attività delle imprese di autotrasporto: dal rispetto della deontologia professionale alla verifica costante dei requisiti per l'accesso al mercato e alla professione, alla determinazione di un equilibrato rapporto aziendale tra capitale, lavoro e mezzi tecnici.
Confartigianato Trasporti si impegnerà per perseguire gli obiettivi definiti nel protocollo con la garanzia del Ministro Lupi e Sottosegretario Rocco Girlanda  per difendere l’identità e lo sviluppo delle imprese dell autotrasporto di merci in conto terzi.
Roma, 3 dicembre 2013