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mercoledì 28 marzo 2012

Discussione della Tarsu per gli Autoriparatori di Carovigno



Carovigno-  La battaglia della Confartigianato per la tutela degli autoriparatori contro un tributo Tarsu, ritenuto illegittimo, non è più una questione esclusivamente brindisina. 30 le ditte carovignesi che patiscono la problematica. Dopo le richieste avanzate al sindaco Zizza, pare che la questione si risolverà. Da tempo immemore i garagisti brindisini lamentano l’illegittimità del calcolo della tassa sull’immondizia così come alla categoria viene applicata. Il tributo per lo smaltimento dei rifiuti è considerato dagli addetti al settore, inutile e dannoso per la tenuta delle microimprese locali, dato che i titolari di queste già provvedono, a spese proprie, allo smaltimento dell’immondizia, pagando società specializzate nel trattamento dei rifiuti speciali. Pattume per altro esiguo, se si tiene conto del fatto che è riconducibile esclusivamente alla risulta dello stazionamento delle auto, rintracciabile quindi in poche gocce di carburante o liquidi similari, o al trattamento della lamiera veicolare, perciò identificabile in qualche traccia di vernice. Per non parlare dei rifiuti solidi urbani, la cui la produzione, sembra essere pari allo zero. Nonostante ciò, i garagisti brindisini ed i carrozzieri carovignesi, pagano la Tarsu, come se all’interno dei loro locali, producessero chissà quale materiale di scarto.  Confartigianato, precisa che, tra l’altro, viene tassata l’intera superficie aziendale, senza escludere locali, che per loro oggettiva destinazione d’uso e/o per le caratteristiche strutturali, non sono assolutamente idonee a produrre alcun tipo di rifiuto.

Fonte: Quotidiano Senza Colonne di Brindisi del 23/03/2012

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