Benvenuti nel nostro blog, siamo impegnati al fianco delle imprese per affrontare le tante problematiche insieme.

mercoledì 27 marzo 2013

Convegno su Verifiche Fiscali e Tutela del Contribuente



 
Il 4 aprile 2013 si terrà ad Oria un Convegno su Verifiche Fiscali e Tutela del Contribuente. Il convegno, promosso dalla Confartigianato Provinciale di Brindisi e dalla sede territoriale di Oria intende offrire una opportunità di maggiore informazione e chiarezza sul tema, al quanto attuale, delle verifiche Fiscali nei confronti dei piccoli operatori economici, come artigiani, commercianti e professionisti alle prese oggi oltre che con il problema della crisi anche di dover dar conto, come giusto che sia, agli organi di controllo sui mancati guadagni, omesse fatture o su presunte evasioni d’imposta. Conoscere le modalità sul come vengono condotte le verifiche fiscali in azienda, in qualche modo, rassicura gli operatori economici che hanno sempre voluto adempiere ai propri doveri di contribuenti e nello stesso tempo dissuade quei contribuenti che vedono nell’evasione la possibilità di arrotondare i profitti aziendali. Vero è che non possiamo nasconderci dalla reale evidenza che dietro il calo dei consumi ed una proporzionale riduzione dei profitti aziendali un alta tassazione e alti adempimenti burocratici non fanno altro che aggravare l’insostenibile competitività delle nostre piccole imprese. Nell’attesa che chi di competenza, pensi anche al futuro dell’Italia partendo dalle piccole imprese e dall’economia reale, come Confartigianato non possiamo fare altro che avviare un dialogo nel rispetto delle regole fra controllati e controllori al fine di poter rassicurare chi ha sempre assolto ai propri obblighi pur nascendo con il peccato originale di “evasore fiscale”.
Il Convegno sarà introdotto dal Presidente provinciale di Confartigianato Brindisi Antonio Ignone e vedrà l'intervento di un Ufficiale della Guardia di Finanza designato dal Comando Provinciale di BRINDISI e dell'Avv. Prof. Carlo Caforio - noto avvocato tributarista.
L’incontro è rivolto sia ad operatori economici come artigiani, commercianti, imprenditori in genere che a professionisti del settore, avvocati, commercialisti e consulenti che intendono approfondire anche con spunti utili il tema delle procedure di accesso in azienda da parte degli Organi Ispettivi della Guardia di Finanza sia dal punto di vista pratico che di diritto.
Il Convegno sarà tenuto nei locali del Cinema Multisala Salerno alle ore 18,30 di Giovedì 4 aprile 2013-  Per informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa Confartigianato in Oria alla Via Latiano, 133/b tel. 0831 840607 – www.cedfor.com

lunedì 25 marzo 2013

La riforma Fornero ha penalizzato l’occupazione. Crisi e cuneo fiscale scoraggiano le assunzioni: negli ultimi 8 mesi solo il 6% degli imprenditori ha dato lavoro


Le piccole imprese ‘bocciano’ la riforma del lavoro varata dal Ministro Elsa Fornero.
E’ il giudizio che emerge da un sondaggio ISPO/Confartigianato realizzato su un campione di imprenditori artigiani, tra l’8 e il 12 marzo, per ‘misurare’ gli effetti delle nuove norme sul mercato del lavoro delle piccole imprese.
Per il 65% degli intervistati, pari a 947.831 aziende, la riforma ha avuto effetti negativi sull’occupazione e sulla crescita economica del Paese. Il giudizio riguarda soprattutto le imprese del Mezzogiorno, nel settore dei servizi alle imprese e che contemporaneamente hanno percepito un aumento del lavoro sommerso. Le attese di una riforma che rilancia l'occupazione sono andate completamente deluse: solo il 4% delle imprese la ritiene positiva.
Le conseguenze della legge Fornero pesano sulle scelte dei piccoli imprenditori. Dal sondaggio, infatti, emerge che, negli ultimi 8 mesi, solo 6 imprese artigiane su 100 (pari a 86.824 aziende) ha assunto personale e la stessa percentuale riguarda chi ha pensato di assumere ma ha dovuto rinunciare.
A frenare le potenzialità occupazionali delle piccole imprese vi è soprattutto la crisi economica che ha scoraggiato il 46% degli imprenditori, soprattutto donne e del Centro-Sud. Ma il secondo ostacolo all’assunzione, indicato dal 30% degli imprenditori, è rappresentato dai costi fiscali sul lavoro troppo alti. Problema, quest’ultimo, denunciato soprattutto dagli imprenditori tra i 35 e i 44 anni, nel settore dei servizi alla persone e che contemporaneamente hanno percepito un aumento del lavoro sommerso.
L'ostacolo dell'elevato cuneo fiscale sul lavoro ha un peso maggiore (60%) per gli imprenditori artigiani che hanno comunque assunto o hanno intenzione di farlo.
Il sondaggio ISPO/Confartigianato mette in luce che i contratti a tempo determinato sono la tipologia contrattuale più utilizzata: è indicata dal 37% degli imprenditori che, negli ultimi 8 mesi, hanno assunto o prevedono di assumere personale. Seguono l’apprendistato, segnalato dal 23% degli imprenditori, e i contratti a tempo indeterminato (21%). Pochissimi i contratti a progetto, indicati dal 5% degli imprenditori intervistati.
Vincoli e costi della legge Fornero pesano sulle scelte degli imprenditori per mantenere in azienda i contratti a termine e i contratti di apprendistato. Il 59% degli imprenditori è indeciso se rinnovare i contratto a termine o è già intenzionato a non rinnovarlo.
Situazione simile per i contratti di apprendistato con il 55% degli imprenditori che non ha ancora deciso se assumerli definitivamente o non assumerà definitivamente gli apprendisti impiegati in azienda.
Crisi economica e ostacoli nel mercato del lavoro sembrano alimentare il lavoro irregolare. Secondo il sondaggio ISPO/Confartigianato, negli ultimi 12 mesi, un terzo degli intervistati, pari a 434.121 aziende, ha percepito un aumento del lavoro sommerso. Un’indicazione diffusa soprattutto tra le imprese con più di 5 dipendenti, nelle grandi città, nel Centro Italia e nei settori manifatturiero e dei servizi alle imprese.
“Le nostre rilevazioni – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – confermano quanto avevamo temuto e denunciato: la riforma Fornero ha  frenato la propensione ad assumere e ad utilizzare contratti flessibili, ha aumentato il costo dell’apprendistato e dei contratti a tempo determinato, senza peraltro alcuna riduzione del costo del lavoro dei cosiddetti contratti standard. Inoltre, la riforma Fornero, a causa della confusa formulazione delle norme su partite IVA e associazioni in partecipazione, sta determinando un freno anche rispetto al lavoro autonomo genuino e, conseguentemente, al sistema produttivo. Ed ha ulteriormente complicato la normativa sul lavoro. Insomma, tutto il contrario rispetto a ciò che serve, soprattutto in tempi di crisi, vale a dire la diminuzione del costo del lavoro, a cominciare proprio dall'apprendistato e dai contratti a termine, la drastica  riduzione e semplificazione delle leggi sul lavoro, affidando alla contrattazione collettiva il compito di disciplinare il dettaglio dei rapporti di lavoro. Con la disoccupazione giovanile che sta veleggiando al 40%, dobbiamo incrementare le occasioni di lavoro, non ridurle”.

lunedì 18 marzo 2013

Per le costruzioni è crisi profonda: nel 2012 persi 81.309 occupati e 61.844 imprese. In Italia i mutui casa più cari d’Europa e compravendite immobiliari giù del 25,8%

E’ un quadro sempre più cupo, costellato da segni negativi, quello che caratterizza il settore delle costruzioni.
La conferma arriva da un rapporto di Anaepa Confartigianato - l’Associazione dei costruttori aderenti alla Confederazione - che ‘fotografa’ gli effetti della crisi su famiglie e imprese.
Per le aziende il 2012 è stato un annus horribilis: il settore delle costruzioni, che conta 894.028 aziende, ne ha perse 61.844, con un saldo negativo dell’1,88%. Non è andata meglio per le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle costruzioni: 571.336  aziende, vale a dire il 63,9% del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un saldo negativo dell’1,96%.
Le imprese edili sono strette in una morsa fatta di scarso credito bancario e di tempi di pagamento sempre più lunghi. A novembre 2012 lo stock di credito erogato alle aziende delle costruzioni è in calo del 7,6% rispetto a novembre 2011. E i tempi di pagamento da parte dei committenti pubblici e privati si attestano su una media di 180 giorni, vale a dire 115 giorni in più rispetto alla media dei Paesi europei.
Non meno preoccupanti le ripercussioni sull’occupazione: lo scorso anno il settore costruzioni ha perso 81.309 addetti, con una variazione negativa del 4,6%. Di questi, 69.055 erano lavoratori dipendenti e 12.255 titolari e collaboratori.
Ancora più negativo il trend della produzione: - 16,2% nel corso del 2012, un crollo tre volte più intenso rispetto alla media europea (-5,6%).
Il settore delle costruzioni è quello che ha perso con maggiore intensità valore aggiunto, con una variazione negativa cumulata tra il 2007 e il 2012 del 21,8%, quasi tre volte superiore alla media dell'economia. Secondo il rapporto di Confartigianato la crisi delle costruzioni è fortemente influenzata dall’andamento degli investimenti fissi lordi che nel 2012 hanno fatto segnare un calo del 6,2% rispetto al 2011 e addirittura del 22,7% rispetto al 2007. E a proposito di investimenti in edilizia, il rapporto di Confartigianato evidenzia le opportunità di interventi fortemente richiesti dai cittadini, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento di barriere architettoniche per disabili e anziani: quasi 1,5 milioni di persone riferiscono di avere difficoltà di accesso ad edifici e strutture pubbliche e il 98% degli italiani vorrebbe maggiori investimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Siamo allo stremo: le imprese di costruzione  - sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Anaepa Confartigianato - hanno bisogno di interventi immediati per fermare un inaccettabile declino e rilanciare un settore fondamentale per la tenuta sociale ed economica del Paese. Anaepa Confartigianato ha ribadito più volte le condizioni indispensabili per dare respiro al nostro settore. Ma finora non abbiamo avuto risposte. Il tempo è scaduto. Il prossimo Governo e il prossimo Parlamento dovranno intervenire immediatamente su queste priorità: allentamento del patto di stabilità per rimettere in moto gli investimenti e per pagare i debiti accumulati dagli Enti pubblici nei confronti delle imprese, semplificazione degli adempimenti e degli oneri burocratici, credito più accessibile per le imprese e per le famiglie, rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia, eliminare l’Imu sull’invenduto”.
Se dalle imprese si passa alle famiglie, la situazione non migliora. Altro che ‘casa, dolce casa’. Il mercato immobiliare italiano è sempre più in crisi. Basti considerare il costo dei mutui casa che, rileva Confartigianato, nel nostro Paese sono più cari rispetto alla media europea: a gennaio 2013 il tasso medio d'interesse sui prestiti alle famiglie italiane che vogliono acquistare un'abitazione si attesta al 3,70%, vale a dire 59 punti base in più rispetto alla media del 3,11% dell’area Euro e addirittura 91 punti base in più rispetto al tasso del 2,79% sui mutui casa pagati in Germania.
Al caro-mutui corrisponde un vero e proprio crollo delle compravendite immobiliari: in Italia, nel terzo trimestre del 2102, hanno registrato una caduta verticale del 25,8% rispetto all’anno precedente. Diminuiscono le case vendute ma anche il loro valore: a settembre 2012 i prezzi sono calati del 5,4% rispetto all’anno precedente. E nelle compravendite aumenta la differenza tra il prezzo richiesto dal venditore e quello effettivamente pagato dall’acquirente: a dicembre 2012 è stata pari al 16% rispetto al 13,7% di fine 2011.
Roma, 18 marzo 2013

martedì 12 marzo 2013

“OPERATORE DIAGNOSTICO”: FUTURO ARTIGIANO 2.0





Con  l’entrata in vigore della L. 122/92 approvata definitivamente lo scorso Dicembre dalla Commissione Lavori Pubblici , cambiano notevolmente le regole del settore dell’autoriparazione. Nasce la nuova e più innovativa figura del Meccatronico che depone in pensione ed accorpora le storiche figure del meccanico ed elettrauto. Con l’introduzione del Meccatronico e con l’applicazione della L. 122/92, spiega la Confartigianato di Brindisi,  l’intero settore dell’autoriparazione si articolerà in tre aree : Carrozzieri, Gommisti ed appunto Meccatronici.
La presenza divenuta oramai fondamentale dell’elettronica nelle auto a fatto si che nelle autofficine un meccanico senza conoscenze e competenze nel  settore Diagnostico, centraline  e circuiti elettrici, abbia serie difficoltà ad operare, pertanto continua Confartigianato è stato stabilito un periodo transitorio che stabilisce che: l’artigiano che è attualmente iscritto nelle sezioni meccanica ed elettrauto della CCIAA viene iscritto d’ufficio a quella dei meccatronici,  mentre chi è attualmente iscritto nelle sezioni meccanica/motoristica o elettrauto potrà proseguire le medesime attività per 5 anni successivi dall’entrata in vigore della presente legge. Entro tale termine se non ha almeno uno dei requisiti tecnico- professionali previsti dall’art 7 comma 2 lettere a) e c) della legge 122, dovrà aver frequentato con esito positivo un corso regionale teorico pratico di qualificazione.
Auspichiamo che la Regione Puglia possa predisporre dei piani formativi utili al conseguimento del requisito “mancante” pertanto ci attiveremo subito proponendoci agli Istituti scolastici di riferimento, affinchè,  dice il Presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Francesco Capodieci che svolge l’attività di autoriparatore da generazioni, si possa immaginare la nascita di una nuova figura “Artigiana”, più preparata ed innovativa quale l’Operatore Diagnostico, capace quest’ultimo di interrogare con le nuove tecnologie, le varie centraline dei veicoli e quindi acquisendo la capacità di intervento mirato e specifico sulle autovetture.  Questa nuova figura cosi come la interpretiamo, potrebbe essere ben vista da tanti giovani che oggi vorrebbero imparare un mestiere che si combina in perfetta sintonia con l’antico mestiere artigiano e il più tecnologico Diagnostico.