“Sono
a rischio la libertà di scelta dei cittadini e la sopravvivenza di 17.000
imprese di carrozzeria”. E’ l’allarme lanciato dalle Associazioni dei
Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani in merito a due ipotesi di
provvedimenti all’esame del Governo e del Parlamento e riguardanti la riforma
della disciplina Rc Auto.
Il
primo riguarda il pacchetto di norme nel settore assicurativo, sul quale sta
lavorando il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Sen. Simona Vicari. Il
secondo si riferisce ad una risoluzione, primo firmatario l’On. Gutgeld, in discussione presso la Commissione Finanze
della Camera.
In
entrambi, si renderebbe di fatto obbligatorio il risarcimento ‘in forma
specifica’, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente
dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione.
“In
tal modo – sottolineano Franco Mingozzi, Presidente di CNA/Unione Servizi alla
Comunità, Silvano Fogarollo, Presidente di ANC/Confartigianato e Mario
Coltelli, Presidente di Casartigiani/Autoriparazione – oltre a ledere la
libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio 2/3 delle
imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le
compagnie di assicurazione”.
La posizione è stata ribadita oggi dai rappresentanti dei Carrozzieri delle Confederazioni artigiane nel corso di un’Audizione presso la 6° Commissione Finanze della Camera.
Le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno chiesto l’eliminazione dell’obbligo del risarcimento in forma specifica dalla risoluzione Gutgeld, sottolineando che esso impedirebbe agli automobilisti di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia del carrozziere di fiducia.
Inoltre, i Presidenti dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani sottolineano che l’obbligo del risarcimento in forma specifica è incostituzionale perché aggira la sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno 2009, n. 180, dove viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse “obbligatorio”, quanto piuttosto quale alternativa rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile).
La posizione è stata ribadita oggi dai rappresentanti dei Carrozzieri delle Confederazioni artigiane nel corso di un’Audizione presso la 6° Commissione Finanze della Camera.
Le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno chiesto l’eliminazione dell’obbligo del risarcimento in forma specifica dalla risoluzione Gutgeld, sottolineando che esso impedirebbe agli automobilisti di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia del carrozziere di fiducia.
Inoltre, i Presidenti dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani sottolineano che l’obbligo del risarcimento in forma specifica è incostituzionale perché aggira la sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno 2009, n. 180, dove viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse “obbligatorio”, quanto piuttosto quale alternativa rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile).
A
dar ragione alle Associazioni di categoria dei carrozzieri è anche il decreto
legge ‘CrescItalia’ varato il 24 gennaio 2012, dal quale, grazie alle battaglie
delle tre Associazioni, è stata eliminata proprio una norma che avrebbe
limitato la libertà dei cittadini e altera la concorrenza nel mercato delle
riparazioni di auto.
Un tentativo simile
di favorire con un premio economico la riparazione in forma specifica è stato già fatto in occasione
dell’approvazione della vigente legge n°27 del 24 marzo 2012. In quella
occasione la proposta fu di decurtare il risarcimento del danno del 30% se non
si utilizzavano le carrozzerie convenzionate. Tale previsione fu poi cancellata
dal testo della legge approvata, anche a seguito di una forte mobilitazione
della categoria.