“Prendiamo atto con soddisfazione - si legge in una
nota di R.E.TE Imprese Italia sulla entrata in funzione del Sistri, il sistema
telematico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, avvenuta oggi - della
sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilità cartacea e, in
particolare, della prospettiva, annunciata dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca
Galletti, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10
dipendenti, che di fatto cancellerebbe l’assurda equiparazione dei rifiuti di un
parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un’industria. E’ la
prova che si sta cominciando a comprendere l’inadeguatezza del sistema alle
esigenze delle imprese e del Paese”.
“Non
muta, quindi, il nostro giudizio profondamente negativo: il Sistri –continua la
nota di R.E.TE Imprese Italia - è l’emblema della follia burocratica del nostro
Paese. Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità, che riguardano
l’interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e
sistema, la lentezza delle procedure. Tutto ciò è costato 250 milioni di euro a
300mila imprese italiane. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella
sua implementazione: dobbiamo al più presto sostituire il Sistri con un sistema
di tracciabilità che risponda concretamente all’esigenza di una corretta
gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con
ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili”.
“Il Sistri deve essere superato - aggiunge la nota - è un sistema
inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato, che comporta pesanti
rallentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle
attività. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua
sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che
serva meglio allo scopo”.
“Per ‘far uscire
dalla palude’ le imprese – conclude R.E.TE Imprese Italia - occorre ridurre il
peso della burocrazia e del fisco. Finora però il Governo non sembra dello
stesso avviso: l’avvio del Sistri e l’incremento delle aliquote TASI sono due
interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese.
Si passi dagli annunci ai fatti e si proceda a una vera sburocratizzazione”.
Roma, 3 marzo 2014
Nessun commento:
Posta un commento