E’ un 2013 con segnali positivi per
l’export made in Italy quello che emerge dalla rilevazione condotta dall’Ufficio
studi di Confartigianato.
Nel secondo trimestre dell’anno le nostre
vendite all’estero sono aumentate dello 0,4% rispetto al
primo trimestre 2013.
A spingere il made in Italy sui mercati
internazionali è il settore manifatturiero: nel primo semestre dell’anno
dal nostro Paese sono volati nel mondo prodotti per un valore di 178.015
milioni di euro, con un aumento di 55 milioni (+ 0,4%) rispetto a giugno
2012.
I territori italiani sono stati
protagonisti della corsa sui mercati internazionali tra il primo semestre 2012 e
giugno 2013. Al vertice della classifica regionale per
l’aumento di esportazioni si collocano le Marche, con una
crescita del 12,7% dell’export. Secondo posto al Lazio che
registra un incremento del 7,9% e terza posizione per il
Piemonte che fa segnare un + 2,1%. Il calo più vistoso dell’export
si registra in Sicilia, con una perdita del 17,9% delle vendite
all’estero.
A livello provinciale la migliore
performance è quella di Firenze che, tra giugno 2012 e giugno 2013, ha
visto crescere le esportazioni del 14,3%. Un aumento cui hanno
contribuito soprattutto le vendite di macchinari e attrezzature, aumentate del
39,4%, di capi d’abbigliamento (+13,1%), di prodotti in pelle (+8,7%). Al
secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export
si colloca Roma (+10,1%), segue Torino con un aumento del
5,4%.
In termini assoluti, la leadership
regionale per il maggiore valore di beni manifatturieri esportati,
pari a 52.384 milioni di euro, è della Lombardia. Seguono il
Veneto, con 25.074 milioni di euro, e l’Emilia Romagna 24.701
milioni. A livello provinciale prima posizione per Milano con
17.856 milioni di esportazioni, seguita da Torino con 9.536
milioni e da Vicenza con 7.594 milioni di euro.
Nel primo semestre del 2013, il 53,8% dei
nostri prodotti manifatturieri ha raggiunto i mercati dell’Unione Europea, dove
però le vendite hanno fatto registrare un calo del 3,1%, e il restante 46,2% è
stato venduto nel resto del mondo con una crescita del 2,6%.
Tra i nostri migliori ‘clienti’
nel mondo spicca l’Africa dove, a giugno 2013, le vendite dei prodotti
manifatturieri made in Italy sono aumentate del 9,2% rispetto al secondo
semestre 2012. Segue l’Asia con un incremento del 5,4% del
nostro export manifatturiero. Battuta d’arresto invece per l’export verso
l’America dove le nostre esportazioni sono calate dell’1%.
“I nostri dati – sottolinea il
Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli - confermano che
l’Italia non è soltanto terra di conquista per gli altri Paesi. Le nostre
imprese sanno conquistare i mercati esteri con l’alta qualità di prodotti made
in Italy che nascono in larga parte nell’artigianato e nelle piccole aziende ben
radicate nei territori italiani. E, anche grazie alle nuove tecnologie
abilitanti, le piccole aziende riescono a superare limiti e vincoli, diventano
sempre più imprese globali. Ma dobbiamo fare di più per preservare e valorizzare
questo nostro modello produttivo. Occorre offrire ai piccoli imprenditori gli
strumenti per aggregarsi e fare massa critica affinchè possano continuare a
portare nel mondo l’eccellenza della manifattura italiana”.
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