«Non
si possono scaricare i costi della spesa pubblica sui pensionati, facendogli
mancare un servizio doveroso ed insostituibile. I pensionati saranno costretti a
richiedere il modello Cud, per presentare la dichiarazione dei redditi, soltanto
attraverso una complessa procedura telematica che comunque richiede l’uso di un
computer. Molti anziani però non sono pratici o non lo possiedono affatto. Anche
il modello Obis M, nel quale vengono specificate e analizzate le voci che
compongono la pensione, non sarà più inviato per posta, ma sarà scaricabile solo
tramite il sistema informatico Inps. È assurdo che i pensionati non ricevano più
direttamente nessuna notizia che riguarda l’assegno di cui godono». Con queste
parole Giampaolo Palazzi presidente
dell’Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap), il sindacato pensionati di
Confartigianato, commenta la decisione dell’INPS dettata dalla spending review
della legge di stabilità.
«Questo
modo di operare è peraltro unilaterale e non concordato con le Organizzazioni
sindacali, reca danni ai pensionati che saranno costretti magari a pagare per
avere un servizio che prima era gratuito. Inoltre verranno scaricati altri oneri
fiscali e burocratici sulle nostre strutture assistenziali, quali Caaf
Confartigianato e patronato Inapa, che svolgeranno come sempre un ruolo
fondamentale a sostegno dei pensionati, ma rischiano la paralisi degli uffici
per sovraffollamento. Speriamo conclude il presidente dell’Anap - che in tempi
brevi l’Inps torni a concertare con tutte le forze sociali temi ed operazioni
cosi rilevanti e che si possa trovare una soluzione che vada a favore dei
pensionati e degli anziani».
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