Anche
in Puglia nel 2011 si registra una flessione delle imprese artigiane dello
0,8%, doppia rispetto al dato nazionale. Nel triennio 2009 / 2011 la recessione
ha determinato una selezione di imprese pugliesi con un saldo negativo del
2,6%. Il settore più colpito è il manifatturiero che arretra del -7,1%.
La
dinamica dell’artigianato per macrosettori in Puglia evidenzia, nel 2011, un
tasso di sviluppo negativo pari al -0,8%, doppio rispetto all’andamento
negativo fatto registrare sull’intero territorio nazionale. Particolarmente
negativa in Puglia è la situazione per i settori Manifatturiero e delle Costruzioni, che insieme rappresentano circa i 2/3 delle
imprese registrate e che presentano, rispettivamente, tassi di sviluppi
negativi pari al -2% e al -0,3%.
Si registrano tassi negativi anche nelle
imprese pugliesi che ricadono nei settori della Riparazione e ristorazione (-1,6%)
e dei Servizi alle imprese (-0,2%).
L’unico settore in crescita è quello dei
Servizi alle persone che fa registrare un incremento dell’1%.
Una
lettura delle dinamiche a livello provinciale evidenzia un tasso di sviluppo
positivo rispettivamente, nelle province
di Taranto (0,4), Brindisi (0,3) e Lecce (0,1).
Nella
provincia di Brindisi le imprese artigiane del settore delle Costruzioni fanno
registrare un incremento dell’1,4%, quelle dei Servizi alle imprese dello 0,7%
mentre quelle dei Servizi alle persone crescono dell’1,9%.
Il
confronto tra regioni e province per combinazione settoriale e relativa alla
dinamica delle imprese artigiane pone la Puglia al nono posto tra le regioni italiane, tra
quelle che fanno registrare una flessione in quattro settori ed un solo settore
in crescita.
Tale
posizionamento è condizionato dall’andamento del settore nelle province di Bari
e di Foggia.
Al
contrario, sia la provincia di Lecce che quella di Brindisi, dove in entrambi i
casi i settori in crescita sono tre, e due quelli in flessione sono tra le
province italiane con le migliori performances, subito dopo le province di
Milano e Ragusa.
Analizzando
la dinamica dell’artigianato nel lungo periodo, a livello nazionale le imprese
artigiane evidenziano un tasso di sviluppo negativo del -1,8%.
Tra
il 2009 e il 2011 si sono manifestate a pieno gli effetti della grande
recessione sulla demografia di impresa.
In
Puglia, nel periodo tra il 2009 e il 2011, si registrano andamenti peggiori
rispetto al dato nazionale nei settori del Manifatturiero (dove la flessione
arriva al -7,1%, la peggiore nel confronto con tutte le altre regioni) e in
quello della Riparazione e ristorazione (-4,9%). Negativi sono anche gli
andamenti del settore delle Costruzioni (-0,9%) e dei Servizi alle imprese
(-1,6%), mentre il settore dei Servizi alle persone cresce addirittura del
3,7%, ponendo la Puglia
al secondo posto tra le regioni italiane.
Nell’analisi
del dato di lungo periodo registrato a livello provinciale spiccano le
flessioni del numero delle aziende appartenenti al settore Manifatturiero in
provincia di Bari (-8,9%), Lecce (-7%), Brindisi (-5,3%) e Foggia (-4,8%),
tutte con una flessione al di sopra della media nazionale. Nel settore delle
Costruzioni spicca l’andamento pesantemente negativo registrato in provincia di
Foggia (-7,3%) e in provincia di Bari (2,6%). Al contrario hanno un tasso di
crescita positivo in questo settore le aziende della provincia di Brindisi
(2,8%), Lecce (2,7%) e Taranto (1,7%).
Nel
settore della Riparazione e ristorazione, sono le aziende di Bari ad avere un
andamento peggiore della media regionale: -7,1%.
Nel
settore dei Servizi alle imprese si registra nel triennio un andamento
contrastato: da un lato crescono le aziende della provincia di Brindisi (+5,2%)
e Lecce (+1,5%), dall’altro manifestano una flessione significativa quelle della
provincia di Foggia (-4,2%) e Bari (-3,6%); stabili quelle di Taranto (0,0%).
Nel
settore dei Servizi alle persone la provincia che manifesta una dinamica più
vivace è quella di Foggia (5,2%) seguita da Brindisi (+4,8%) e Taranto (+3,8%).
Un andamento positivo, anche se al di sotto della media regionale, si registra
nelle provincie di Bari (3,3%) e Lecce (2,8%).
Nessun commento:
Posta un commento