“Un passo decisivo per la tutela
dell’origine dei nostri prodotti e per valorizzare il patrimonio manifatturiero
italiano rappresentato da 596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il
47,2% in microimprese sotto i 9 addetti, il 58,1% in micro e piccole imprese
fino a 20 addetti e il 67,9% in piccole imprese sotto i 50 addetti”.
Così il Presidente di Confartigianato
Giorgio Merletti commenta l’approvazione, da parte del Parlamento europeo,
riunito in seduta plenaria, dell’obbligo di indicazione di origine controllata
contenuto nella proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti. In
pratica, si definiscono nuove disposizioni in materia di ‘made in’ per garantire
la piena tracciabilità del prodotto, come già avviene nei principali Paesi
aderenti al WTO (ad es. USA, Giappone, Canada e Corea).
In base alle disposizioni approvate oggi
a Bruxelles, tutti i prodotti dovranno quindi presentare il marchio ‘made in’
sulla propria etichetta per essere immessi nel mercato.
Il Presidente Merletti, che fa rilevare
l’impegno del Vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani per garantire
l’indicazione dell’origine dei prodotti e il sostegno da parte degli
Europarlamentari italiani, sottolinea che le disposizioni votate oggi colgono
molteplici obiettivi: valorizzare il patrimonio manifatturiero dell’artigianato
e dell’impresa diffusa, difendere il diritto dei consumatori a una corretta
informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della
contraffazione”.
“Confartigianato – aggiunge Merletti - si
batte da sempre per una chiara e inequivocabile identificazione dell'origine dei
prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i
consumatori sono disposti a pagare un premium price pur di avere un
prodotto fatto in Italia, a regola d'arte”.
“Ora manca la tappa finale. Confidiamo –
conclude il Presidente di Confartigianato – che il prossimo Governo Ue a
Presidenza italiana si impegni per completare rapidamente l’iter
dell’approvazione definitiva. Il Governo Renzi ha nelle proprie mani la
responsabilità di difendere e valorizzare il ‘modello Italia’. Ci auguriamo che
finalmente, dopo anni di battaglie, la difesa del ‘made in’ possa trovare piena
attuazione. L'Italia, insieme con la Germania è, tra i G20, il Paese europeo con
il maggiore valore aggiunto manifatturiero al mondo, insieme a Cina, Corea del
Sud e Giappone. Questo nostro record va difeso senza esitazioni”.
Roma, 15 aprile 2014
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