Il Decreto sul lavoro rischia di essere
un’occasione sprecata se saranno confermati gli emendamenti approvati oggi, che
non rappresentano certo il ‘nuovo corso’ auspicato. In particolare, la sanzione
che prevede la trasformazione in contratti a tempo indeterminato dei contratti a
termine eccedenti al 20%, addirittura dalla prima stipulazione, è anzi la
riconferma delle logiche che hanno caratterizzato in questo Paese tutte le norme
penalizzanti per le assunzioni.
Così, in una nota, le associazioni che compongono
Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e
Confesercenti) commentano gli emendamenti al decreto sul lavoro approvati oggi
in Commissione Lavoro della Camera.
In un Paese con un tasso di disoccupazione record è
controproducente continuare a ingessare ogni tentativo di stimolare assunzioni
con contratti a termine, cioè con contratti di lavoro subordinato garantiti
dalla legge e dalla contrattazione. Anche le disposizioni sul diritto di
precedenza vanno in questa direzione.
Inoltre le nuove norme, tese a disciplinare il
periodo transitorio, produrranno l’effetto di riaprire tutti i tavoli
contrattuali prima della normale scadenza dei ccnl, con il rischio di avviare
lunghe e complesse vertenze sindacali che danneggeranno le imprese e la
creazione di nuova occupazione.
Sull’apprendistato, è stata reintrodotta la
percentuale di conferma, misura che non incentiva e non semplifica le
assunzioni.
Viene da chiedersi se in Italia si vuole davvero
che le imprese possano finalmente assumere senza dover sottostare sempre e
comunque al rischio di sanzioni e contenziosi, visto quanto accade ogni
qualvolta si tenti di semplificare il mercato del lavoro.
Roma, 17
aprile 2014
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