“Le Camere di Commercio costituiscono uno strumento
importante ed essenziale che in questi anni ha sempre accompagnato e sostenuto
le imprese italiane, dal credito ai processi di aggregazione, innovazione e
internazionalizzazione, ed ha svolto un ruolo prezioso nella lunga crisi
attraversata dalla nostra economia. Il sistema camerale si può e si deve
riformare, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore efficienza. Tuttavia, la
sua eliminazione sarebbe un grave errore: le funzioni che le Camere svolgono
attualmente verrebbero infatti disperse tra numerosi enti, con il rischio di
accumulare ulteriori inefficienze e complessità burocratiche”.
Così le cinque associazioni che compongono Rete Imprese
Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti)
commentano la ventilata soppressione delle Camere di Commercio.
“Non confondiamo le funzioni con i soggetti. Le imprese, in
particolare quelle di piccola dimensione, hanno necessità di disporre di
funzioni di certificazione dei soggetti economici che oggi sono svolte dal
Registro delle imprese presso le Camere di commercio e che da questo database
derivano. Così come hanno necessità di disporre di funzioni di promozione per
l'internazionalizzazione, per il sostegno al credito, per la creazione di reti,
per lo sviluppo delle economie locali. Per svolgere questi compiti, se non ci
fossero, dovremmo costituire delle Camere di Commercio. D'altro canto, organismi
come le Camere di commercio italiane esistono in tutti i Paesi OCSE e in tutta
l'Unione Europea e sono un felice connubio pubblico-privato”.
“Se vogliamo favorire la crescita economica del Paese e la
sua competitività – continuano gli imprenditori - è necessario puntare ad una
innovazione del sistema camerale esistente, che rappresenta una espressione di
democrazia economica e un valore aggiunto per lo sviluppo e la promozione delle
economie del territorio in quanto, in particolare, coinvolge le imprese di
minore dimensione”.
“Rete Imprese Italia
ritiene però – concludono gli imprenditori – che una sana spending review sia
auspicabile anche nel sistema camerale. Questa riforma dovrebbe intervenire su
quattro punti principali: 1) razionalizzazione del numero delle Camere di
Commercio; 2) riordino delle Aziende speciali controllate; 3) miglioramento del
processo di governance; 4) individuazione delle funzioni di servizio prioritario
per le Pmi”.
Roma, 7 aprile 2014
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