Il decreto legge sui pagamenti dei debiti scaduti
della Pubblica Amministrazione, mostra fin da subito la debolezza di un impianto
normativo basato su farraginosi adempimenti burocratici, fallendo nel suo primo
obiettivo.
Scadeva ieri, infatti, il
termine perché gli enti pubblici debitori si registrassero sulla piattaforma
telematica Consip per la certificazione dei crediti.
Sul portale online del Ministero dell’Economia, ad
oggi, la maggior parte delle amministrazioni non ha ancora avviato la
registrazione.
Il mancato rispetto di
questo primo termine, non potrà che generare ulteriori ritardi rispetto alle
scadenze previste dal decreto.
Già
oggi, 30 aprile, le stesse amministrazioni dovrebbero formalizzare la richiesta
delle risorse finanziarie necessarie ad avviare il pagamento dei debiti.
Stanno purtroppo emergendo i limiti del
decreto che non fornisce strumenti di tutela ai creditori. Bisogna mettere al
riparo le imprese dall’inerzia delle amministrazioni!
Per questo, RETE Imprese Italia ribadisce la necessità di
introdurre una “clausola di salvaguardia” che consenta alle imprese, in caso di
inceppamento del sistema definito nel decreto, di attivarsi direttamente
compensando i crediti da riscuotere con i debiti fiscali e previdenziali.
Confidiamo che il nuovo Governo voglia
riconsiderare l’impianto del provvedimento, semplificando le procedure e
prevedendo meccanismi operativi che tengano nella massima considerazione il
diritto dei creditori.
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