“Siamo e resteremo contrari al Sistri.
Gli autotrasportatori non possono applicare un sistema di tracciabilità dei
rifiuti che in questi anni ha ampiamente dimostrato di non funzionare.
Soprattutto è assurdo che il Sistri sia obbligatorio per le aziende italiane di
autotrasporto e non per quelle straniere che operano nel nostro Paese.
Nell’attuale momento di crisi economica, le imprese non hanno certo bisogno di
altri problemi come quelli che provoca il Sistri”.
Mauro Squarcia, Presidente di
Confartigianato Trasporti, esprime così la preoccupazione delle imprese di
autotrasporto merci per la decisione del Governo di confermare l’entrata in
vigore, dal primo ottobre, del sistema telematico di tracciabilità destinato
alle imprese che trasportano rifiuti pericolosi.
“Non si è voluto tener conto – sottolinea
Squarcia - dei risultati negativi dei test di funzionamento effettuati in
passato, che hanno evidenziato i deficit tecnici e le inefficienze dei
dispositivi previsti dal Sistri (chiavette Usb, black box)”.
“E ora le nostre aziende – spiega il
Presidente Squarcia – finiranno per dover subire di nuovo costi e inefficienze
di un sistema che, oltre ad essere economicamente oneroso, non garantisce alcun
risultato per il suo obiettivo principale, vale a dire la battaglia contro lo
smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi”.
Secondo il Presidente di Confartigianato
Trasporti, inoltre, “al danno si aggiunge la beffa del diverso trattamento per
gli autotrasportatori italiani e per quelli con sede all’estero ma operanti in
Italia e che non sono obbligati ad aderire al Sistri. In questo modo saranno
indubbiamente favoriti sul mercato nazionale rispetto alle nostre aziende
italiane gravate da costosi adempimenti prescritti dalla tracciabilità
telematica dei rifiuti”.
Il Presidente Squarcia annuncia che nei
prossimi giorni Confartigianato Trasporti incontrerà tutte le associazioni
dell’autotrasporto per decidere insieme iniziative contro l’applicazione del
Sistri alle imprese di autotrasporto.
Roma, 5 settembre 2013
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